VENTINOVE GIORNI – LA LUCI DI DENTRO testo di Paolo Aita

Nelle strie di Paolo Assenza ci sentiamo chiamati a intervenire con la nostra visione, situandole in un punto preciso tra riproduzione e realtà, mentre queste opere rifiuterebbero di essere incasellate. Siamo di fronte a un mondo fluttuante, dove gli orizzonti si susseguono molteplici, dove i colori non si riferiscono solo alla natura, ma sono anche colori dell’anima, in una sospensione che alla fine parla di noi.
In queste opere viene ripreso un tema cardine della pittura del ‘900, cha ha molto dibattuto sulla differenza tra la visione e la sua ricostruzione mentale, a partire da Cézanne. In queste opere recenti di Paolo Assenza l’elemento di novità è costituito invece da una esplicita bidimensionalità, protesa da una serie di piani paralleli, incerti tra evocazione e dispersione, tra grafica e riproduzione della natura. L’attenzione è mantenuta sempre vigile dall’esplicito farsi materiale di questa pittura. Sebbene per nulla enfatizzati, queste opere portano tutti i gradi e i valori del nostro divenire esistenziale, con una ricchezza che si scopre lentamente, riuscendo comunque ad accogliere e mostrare tutti i nostri accadimenti interiori.